Convien d'inverno inebriarsi di bianco e far scorta a gennaio per l'anno che cresce. Anche i giorni più neri trarranno un sollievo almeno di tono. Ci spingano i venti di marzo a tentare uno spazio più ampio cercando più in alto vestiti d'aria e silenzio la meta sicura del nostro operare guidati e protetti  da paracadute affettuoso E pedaliamo per il mondo tra i fiori di maggio mostrando che anche il sudore può essere a volte più buono del lotto: è solo questione di percorso di grinta di scopo Di lì pure l'acqua scende impetuosa.  Rischiosa la valle. Possibile se robusta canoa ospita esperta pagaia che guidi serena maschio polena a scansare gli scontri Riprenda a settembre il lavoro di turno ma si cerchino spazi per giochi all'aperto tennissando pacati con gli ultimi raggi di sole Scoppiettino ovunque a novembre tra fuoco e castagne risate tra amici. L'intimo esplode argentino tra gente fidata come aspira al soffitto un tappo che salta su schiuma di vino novello | Col sole ancora freddo si torni all'aperto a prender a calci il vuoto pallone pensandolo semplice svago non senso assoluto di vita Tornati con i piedi per terra prendiamo sul dorso un dolce fardello: da noi s'attende e pretende solo linfa di slancio Potremo incontrare pareti scoscese.  Non ci appaia nemica la roccia a strapiombo. Sarà pronta a portarci nel volo al primo nostro sfiorarne la vetta E si arriverà  sicuri a mare maturo. La canoa s'è fatta stabile barca, vela s'è fatta l'accorta pagaia. E' tempo di nuovo viandante frutto di efficace connubio: sorride incosciente pur di onde in burrasca Non scoraggi ma stimoli il tempo incerto corse in campagna strappando magari da noia e pastoie qualcuno ancor piccolo già tutto intriso di rete |
in vena di sport
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